SNCF 231 TQ1
 
Paese
Francia
 
Anno
1938
 
Tipo
2'C 1 6 cilindri a vapore
4-6-2
 
 
 
 

Attorno alla metà degli anni '30 si sviluppò in Francia una forte tendenza alla sperimentazione di macchine utilizzanti caldaie ad alta pressione, motori e turbine a vapore di derivazione navale con l'obbiettivo di ridurre i costi di esercizio, diminuire i tempi di immobilizzo per manutenzione dei mezzi ed aumento di potenza e forza di trazione.
Questa politica ci lascierà alcune macchine molto interessanti di cui questa 231 TQ1 è un bellissimo esempio.
Costruita sulla base di un motore a vapore a 6 cilindri con albero di trasmissione longitudinale e trazione su tre assi motori, doveva servire al traino di treni leggeri veloci su linee ad alto traffico. Il timbro della caldaia a 20 Kg/cmq dava alla macchina una notevole potenza e la scelta della configurazione locotender una notevole gamma di utilizzazione a fronte di consumi ridotti del 12% rispetto alle normali locomotive ed una notevole stabilità di marcia garantita da una notevole riduzione delle masse in moto alternato.
Costruita in collaborazione tra la Debaq di Le Castellet e la Batignolles-Chatillon, a cui normalmente forniva gli organi di distribuzione per le locomotive a vapore, era un progetto autonomo privato da sottoporre alla SNCF. Era proposta in composizione fissa con un treno leggero composto da tre vetture a carrelli, una postale ed una carrozza "observation" in coda. Era destinata a treni di media percorrenza su linee ad andamento ondulato e sviluppava velocità di circa 150 Km/h.
Sembra che alla costruzione della macchina sia stato coinvolto anche Francoise Louis Chapelon-Derniere, cugino in secondo grado per parte di madre del grande Andrè Chapelon, il quale, convinto assertore della locomotiva classica, avrebbe osservato, guardando i progetti, con la solita chambronniana espressione. Louis ne restò molto colpito e si ritirò da allora dalla progettazione di mezzi ferroviari iniziando una fiorente attività di gigolo nei sobborghi di Bourg en Bresse.
La macchina, dopo una estenunate e poco concludente serie di test sulle linee tra Toulouse e Clemont-Ferrand, venne radiata per far posto alle ben più pratiche "autorail" a turbina a gas.